martedì 31 agosto 2010

Un mondo avido


Che cosa fa girare il mondo? semplice l'economia e gli interessi politici. Loro i grandi protagonisti delle guerre fatte in nome dell'avidità umana che non è capce di accontentarsi ne di rispettare l'altro. Si vuole sempre di più, e non importa se per questo si dovranno 'sterminare' popoli, un pò come Israele che ha tolto terre e vite ai Palestinesi, o minare la democrazia e i diritti delle persone, un pò come succede in molti paesi. Non importa perchè alla base ci saranno sempre gli interessi economici e politici e questo vale molto di più della vita e della dignità di un popolo. Così mi viene da dire che da italiana sono indignata del fatto che l'Italia possa essere in stretti rapporti con la Libia, un paese dove i diritti umani vengono continuamente calpestati. Siamo legati alla Libia in onore di interessi economici e finanziari, ma a parer mio questo non può e non deve giustificare un' alleanza con chi non ha rispetto per la vita umana. Si, polemizzo anche io, perchè sono indignata e non solo per questo. Sono indignata per altri mille motivi e principalmente per il fatto che sono sempre gli onesti a rimetterci e a discapito di chi? Rivolgendo uno sguardo verso il mondo, penso a quante ingiustizie ingiustificabili. Troppe per poterle elencare, troppe per trovare una ragione che tenga. Ma so che l'avidità umana è grande ed è insita in molte persone, molte di più rispetto a quelle a cui pensiamo e noi ci dobbiamo fare scudo, scudo da questo vortice che trascina popoli e stati. Non mi spaventa tanto la "classe politica del male" ma i cittadini che rincorrono questa politica. Noi possiamo fare la differenza.

domenica 29 agosto 2010

"Donne coraggiose" in persiano

دلاور زنان

برخیزید و بودن از تیرگی برهانید
قلبهای شکسته و ذره‌های امید را جمع کنید
به سوی خورشید کوچ کنید
گرچه تاریکی محاصره تان کرده ست

نلرزید از ترس
هر چیزی آغاز و اتمامی دارد
حتی تاریکی شب

زره شجاعت به تن کنید
خود را از فریب برهانید
با ابراز عقیده‌تان گام بسوی آزادی بگذارید

زندگی را در آغوش بگیرید
با حرمت و حقیقت
قلبهایتان را از وحشت تهی سازید

شما خالق زندگی هستید
شما ادامه زندگی هستید

Un ringraziamento ad Amir per la traduzione.

lunedì 23 agosto 2010

L'importanza di una causa


Uno dei miei motti è sempre stato "Bisogna combattere per quello in cui crediamo anche se gli altri non ci credono". Questo pensiero l'ho fatto mio quando ho capito che non è tanto importante seguire la massa quanto le proprie idee e i propri valori. "La minoranza non è una debolezza, la maggioranza non è una qualità", mi fa pensare che molto spesso non si sostenga una causa solo perchè sia ritenuta in qualche modo di minore importanza o più semplicemente perchè si pensa che agire non servirebbe a nulla. Si pensa che solo attraverso la 'quantità' e quindi una maggioranza di persone si possa ottenere qualcosa. Ma io dico che finche ci sarà anche un solo folle (chiamato cosi da chi non ha il coraggio di agire per primo) a portare avanti una determinata causa allora quella non sarà perduta. Retorica? forse si, o forse no. Ma io sono cresciuta nella convinzione che ognuno nel proprio piccolo possa fare qualcosa, possa contribuire a proprio modo. Molto spesso mi trovo a riflettere su quanto le persone al giorno d'oggi siano concentrate sul lato materiale della vita rispetto a quello spirituale. Per spirituale non intendo quello religioso, parlo di un qualcosa che è radicato dentro di noi, il nostro spirito di vita. Il senso della giustizia dovrebbe appartenerci, dovrebbe spingerci a domandarci, a chiederci, interrogarci, a non stare fermi li. Io la giustizia ce l'ho nel sangue, è un qualcosa che scorre in me e non riesco a fermare. Illusa, forse lo sono davvero. Ma sperare in qualcosa non costa nulla. Se non speri non credi. E se non credi non vivi.

lunedì 16 agosto 2010

Un mio pensiero..


Volti che si perdono oltre l'orizzonte
tra guerre senza nome
e armi senza cuore.
Volti coperti da una paura
che non lascia spazio al futuro,
le mani che si stringono per non perdersi
gli occhi che scrutano la notte in cerca di una luce
che non trovano, che non vedono.
Sono volti nascosti tra le mura
che si perdono tra le vie della città
che gridano senza voce
senza più memoria.
Si aggirano per le strade della speranza
in cerca di un motivo e di un sorriso
quel sorriso che l'oppressione ha nascosto,
ma che non potrà mai cancellare dal loro cuore.

sabato 14 agosto 2010

Una splendida poesia di Hafez sull'Iran

Ero perso con lo sguardo verso il mare
Ero perso con lo sguardo nell'orizzonte,
tutto e tutto appariva come uguale;
poi ho scoperto una rosa in un angolo di mondo,
ho scoperto i suoi colori e la sua disperazione
di essere imprigionata fra le spine
non l'ho colta ma l'ho protetta con le mie mani,
non l'ho colta ma con lei ho condiviso e il profumo e le spine tutte quante.
Ah, stenderei il mio cuore come un tappeto sotto i tuoi passi,
ma temo per i tuoi piedi le spine di cui lo trafiggi.

Hafez

giovedì 12 agosto 2010

Iran: diritti del popolo? Sono previsti dalla Costituzione iraniana ma vengono davvero rispettati?


Nonostante la realtà iraniana sia indiscutibilmente rappresentata da un regime che nega i più fondamentali dei diritti, la terza parte della Costituzione che seguì la rivoluzione del 1979 è interamente dedicata al riconoscimento e alla garanzia dei "diritti del popolo". Da una parte c'è l'esigenza di caratterizzare l'Iran come Stato islamico, e dall'altra quella di riconoscere i diritti individuali. Si tratta dunque di una Carta che in teoria riconosce molti diritti alla popolazione ma se guardiamo i fatti sappiamo tutti che purtroppo, per quanto riguarda molti aspetti, si tratta di pura teoria che non si concilia con la pratica. In particolare il binomio uomo-donna è uno dei vertici della discriminazione in Iran attorno alla quale ruotano numerose battaglie che ogni giorno vengono portate avanti da ogni parte del mondo.
In numerose disposizioni costituzionali viene ribadita l'ugualianza tra uomo e donna: art.20 della cost. : tutti i cittadini, sia uomini sia donne, sono uguali dinanzi alla legge, godono di tutti i dirittti umani, politici, economici, sociali e culturali. Secondo l'art.28 invece sia uomo che donna hanno il diritto di scegliere liberamente la professione desiderata e spetta al governo assecondare i bisogni della società per assicurare a tutti gli individui uguali opportunità e uguali possibilità di lavoro nei diversi rami di attività, mentre gli art. 20 e art.10 dispongono che sia il governo a dover creare le condizione per favorire lo sviluppo della personalità della donna e il ripristino dei suoi diritti nella sfera spirituale e materiale, valorizzandone il ruolo di madre e di attrice essenziale della vita pubblica.

Le cose sono ben diverse però. Sappiamo benissimo che le donne sono escluse da molte sfere lavorative e che per conquistarsi un pezzettino in Parlamento e quindi in politica si è dovuto faticare e anche tanto. Tralasciando il fatto che la legge islamica esclude le donne dal poter diventare Presidente della Repubblica, ancora oggi a loro sono inaccessibili molti lavori, emarginate cosi dal prendere parte alla vita pubblica del paese. Questo è solo un pezzetto del puzzle che compone il disegno delle donne iraniane. Di tutti questi diritti di cui parla la Costituzione iraniana non se ne vede nemmeno l'ombra nella realtà. Non basta un parlamento per parlare di democrazia ne di una Costituzione che sancisca diritti per poterli vedere rispettare pienamente.


giovedì 5 agosto 2010

Dedicata alle donne di tutto il mondo



Donne coraggiose

Donne alzatevi dal tumulto della notte
raccogliete i pezzi del vostro cuore
e i cocci delle vostre speranze,
camminate verso il sole
anche se il buio vi circonda
non tremate per paura
tutto comincia e tutto finisce,
anche il buio della notte.
Armatevi di coraggio
liberatevi dall'inganno
pronunciate le vostre parole
come una sorte di liberazione,
abbracciate la vostra vita
con dignità e verità
allontanando l'oppressione dai vostri cuori.
Voi siete la vita stessa, voi siete vita che scorre.
Elisa Cassinelli