Uno dei miei motti è sempre stato "Bisogna combattere per quello in cui crediamo anche se gli altri non ci credono". Questo pensiero l'ho fatto mio quando ho capito che non è tanto importante seguire la massa quanto le proprie idee e i propri valori. "La minoranza non è una debolezza, la maggioranza non è una qualità", mi fa pensare che molto spesso non si sostenga una causa solo perchè sia ritenuta in qualche modo di minore importanza o più semplicemente perchè si pensa che agire non servirebbe a nulla. Si pensa che solo attraverso la 'quantità' e quindi una maggioranza di persone si possa ottenere qualcosa. Ma io dico che finche ci sarà anche un solo folle (chiamato cosi da chi non ha il coraggio di agire per primo) a portare avanti una determinata causa allora quella non sarà perduta. Retorica? forse si, o forse no. Ma io sono cresciuta nella convinzione che ognuno nel proprio piccolo possa fare qualcosa, possa contribuire a proprio modo. Molto spesso mi trovo a riflettere su quanto le persone al giorno d'oggi siano concentrate sul lato materiale della vita rispetto a quello spirituale. Per spirituale non intendo quello religioso, parlo di un qualcosa che è radicato dentro di noi, il nostro spirito di vita. Il senso della giustizia dovrebbe appartenerci, dovrebbe spingerci a domandarci, a chiederci, interrogarci, a non stare fermi li. Io la giustizia ce l'ho nel sangue, è un qualcosa che scorre in me e non riesco a fermare. Illusa, forse lo sono davvero. Ma sperare in qualcosa non costa nulla. Se non speri non credi. E se non credi non vivi.
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