lunedì 26 luglio 2010

Uno sguardo verso il mondo

A volte mi chiedo se le battaglie che ogni giorno si portano avanti servano davvero a qualcosa o se in realtà non c'è modo per ribaltare le cose. Più voci possono fare qualcosa ma quando ti trovi da solo? le tue parole verranno davvero ascoltate? lo vediamo oggi. Chi parla, chi scende in piazza per protestare (pacificamente) a volte ottiene qualcosa, altre viene dipinto come un contestatore, come se fosse o fossero loro a essere i pazzi della situazione. Vediamo che in Iran è anni e anni che si cerca di combattere contro la discriminazione delle donne eppure le cose non si sono risolte. In molte parti del mondo c'è ancora la guerra. Il terrorismo esiste ancora, la mafia pure. Si combatte ma tutto torna come se fosse un continuo tornare a capo. Non lo so come vi sentite voi, forse molti se ne fregheranno perchè la loro preoccupazione maggiore sarà quello dello scudetto perso o pensare a che cosa fare stasera. Non è questione di politica, io parlo di qualcosa che ci riguarda più da vicino, i nostri diritti, quello in cui crediamo, la giustizia, la libertà. Non so voi ma io mi sento impotente di fronte a questo mondo avido e pieno di ingiustizie. Ma ci credo nelle mie idee, credo in quello che sto cercando di fare. L'ignoranza che c'è oggi è radicata in qualcosa di più che la classe politica. E' radicato in noi, nelle nostre idee plasmate o cresciute in seno alla stessa ignoranza. La 'rivoluzione' deve partire prima di tutto da noi e poi dal resto. Questo è ciò che penso da ragazza di vent'anni.

Nessun commento:

Posta un commento